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Completamente elettrico, il nuovo apparecchio supera i 100 chilometri orari e può sia atterrare che decollare dall’acqua

Il trasporto delle sacche di sangue può contare su un nuovo “alleato” che lo renderà ancora più rapido. Si chiama “Beluga” ed è il drone realizzato dalla società Eurolink Systems che il prossimo aprile in occasione della AUVSI, la più importante manifestazione mondiale del settore droni negli Stati Uniti, dovrebbe vivere il suo rilascio definitivo sul mercato.

Completamente elettrico, l’apparecchio può superare i 100 chilometri orari, nonché decollare e atterrare sull’acqua: una soluzione preziosa che soprattutto in condizioni di emergenza potrà assicurare il trasferimento di emocomponenti in tempi rapidi. Per capire meglio le fasi che hanno portato alla realizzazione di Beluga, ne abbiamo parlato con il presidente della Eurolink Systems, Pietro Lapiana.

 

Pietro LapianaPietro Lapiana

 

Presidente, ripercorriamo la storia di questo progetto: quando e perché è nato?

 

«Un potenziale cliente estero ci aveva inviato la richiesta specifica di realizzare un qualcosa che fosse in grado di agire in operazioni di soccorso su aree colpite da disastri naturali o generati dall’uomo. In particolare si richiedeva un mezzo che potesse raggiungere i 100 chilometri orari con una durata garantita di 60 minuti, prestazioni che fino a un anno fa non erano raggiungibili. Per noi è stata una sfida impegnativa, ma allo stesso tempo affascinante per la quale abbiamo messo insieme tutte le nostre conoscenze in termini di aerodinamica e creatività made in Italy. Ovviamente avremmo potuto scegliere una struttura commerciale, stile “mattone” con 4 o 6 braccia, ma non sarebbe stata sufficiente né efficiente sotto il profillo dell’aerodinamica stessa. In più, esteticamente non ci sarebbe piaciuta».

 

Come mai è stato scelto il nome “Beluga”?

«Ci siamo ispirati alla natura. Volevamo che la forma fosse fluidodinamica o, meglio, aerodinamica con un’ampia capacità di carico e di intelligenza a bordo, cosa che differenzia il Beluga da ogni altro sistema della stessa classe. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’università Niccolò Cusano, il nostro apparecchio ha un basso impatto acustico che lo rende ancor più distintivo rispetto a quelli presenti sul mercato. Nei prossimi scenari di Urban Air Mobility, quando decine o centinaia di droni solcheranno i cieli delle nostre città, il rumore inizierà ad essere un parametro importante».

 

Come funziona e quali sono le sue caratteristiche?

«Si tratta di un sistema completamente elettrico che decolla in 3 minuti da quando viene tolto dal contenitore di trasporto. È in grado di superare i 100 chilometri orari di velocità, operando con temperature che possono variare da -30°C a + 55°C e può decollare e atterrare dall’acqua e sull’acqua. Inoltre prevede: comunicazione criptata radio, 4/5G, satellitare, trasponder aeronautico, volo manuale, semiautomatico e automatico, obstacle avoidance (la capacità di evitare gli ostacoli, ndr), nonché la possibilità di lavorare in sciame con altri droni, aerei e terrestri o navali. Ha componenti certificate per la massima affidabilità nel volo e nella cyber sicurezza: in altre parole, ha un DNA militare per applicazioni e interventi salvavita».

 

drone beluga_2Un’altra immagine del drone Beluga

Eurolink Systems non è la prima società a sviluppare questo tipo di progetto: il vostro in cosa si differenzia?

«Oltre alle specifiche tecniche elencate, Beluga si distingue per una linea molto curata che lo rende unico nella classe degli apparecchi con un peso al decollo di 10 kg. La sua rapidità di intervento gli consentirà di muoversi in maniera agile ed efficace in tutte quelle aree colpite da emergenze che possano rendere problematico lo spostamento anche per gli elicotteri».

 

A chi si rivolge Beluga e quali saranno i prossimi step?

«Il nostro drone sarà un alleato prezioso per istituzioni e realtà del mondo sanitario e non solo che reputino le caratteristiche di Beluga strategiche per gli interventi da intraprendere. Ora stiamo passando dalla fase di prototipazione e test alla produzione, per poi sviluppare una roadmap che porti alla nascita di nuovi componenti di questa “famiglia”».

 

Quando è previsto il rilascio definitivo sul mercato?

«L’appuntamento è negli Stati Uniti per il mese di aprile, quando è in programma la AUVSI, la più importante manifestazione mondiale del settore dei droni».