Raccolta plasma iperimmune, c’è anche l’Italia tra i Paesi che riceveranno i fondi europei

L’Italia è tra i 14 Paesi dell’UE che ospiteranno i 24 progetti selezionati dalla Commissione Europea per implementare la raccolta di plasma iperimmune. La notizia arriva dopo l’annuncio dello scorso luglio in cui Bruxelles dava il via libera all’uso clinico per curare i pazienti colpiti da Covid-19 e dopo che, poche settimane più tardi, veniva pubblicato un bando attraverso il quale i servizi trasfusionali pubblici degli stati membri e del Regno Unito potevano chiedere finanziamenti per l’acquisto di apparecchiature per la plasmaferesi.

 

Le sovvenzioni, che ammontano a 36 milioni di euro, verranno destinate a oltre 150 centri di raccolta che avranno così modo di dotarsi anche di attrezzature di conservazione, kit per i test di laboratorio e caratterizzazione del plasma, nonché di gestire al meglio i nuovi assetti organizzativi all’interno dei centri stessi. Oltre 7 milioni sono previsti per le strutture di 14 regioni italiane che, con la Lombardia capofila, avevano avanzato proposte di interesse per il finanziamento come previsto dal bando.

 

Come ha spiegato in una nota ufficiale il commissario per la Salute e la Sicurezza alimentare dell’UE, Stella Kyriakides, «quando si tratta di ricerca sulle terapie per Covid-19, è necessario esplorare tutte le opzioni per garantire che i trattamenti sicuri ed efficaci possano essere resi disponibili il più rapidamente possibile. Grazie a i numerosi richiedenti che hanno risposto all’invito della Commissione, la raccolta del plasma può ora essere aumentata attraverso i progetti selezionati (tra cui Support-endr), che aiuteranno nell’uso del plasma convalescente come possibile trattamento promettente».