Solidarietà e nuove generazioni,
così AVIS Nazionale mette la scuola al centro dei progetti futuri.
Educare alla cittadinanza e spiegare quanto la nascita di AVIS, nel lontano 1927, sia stata e debba essere un insegnamento per le nuove generazioni. Partendo da questi due spunti di riflessione, lunedì 30 novembre si è svolto online il webinar dal titolo “La scuola come scuola di vita” promosso da AVIS Nazionale.
Un incontro che è servito come occasione per spiegare il nostro ruolo come ente promotore di solidarietà e di cittadinanza attiva nel mondo dell’istruzione e, più in generale, all’interno di una società in continuo mutamento. Ma non solo. Attraverso le testimonianze dei tanti ospiti, il webinar ha ripercorso i progetti avviati per coinvolgere i giovani, i programmi di alternanza scuola lavoro e le iniziative per portare AVIS tra i giovani e aiutare i docenti nel raccontarla a quelli che, si spera, diventeranno i donatori di domani.
Moderato dal Consigliere Nazionale, Carlo Assi, l’incontro è stato aperto dai saluti della Vice-presidente nazionale e responsabile dell’area scuola, Laura Pizzetti che, dopo i ringraziamenti di rito ha voluto ribadire come «pur non sussistendo le possibilità di incontrarsi dal vivo era tuttavia necessario, in un momento storico così delicato, ribadire il ruolo dell’istruzione e quello che la nostra associazione ha fatto e può fare per contribuire ad accrescerlo».
L’evento, che infatti si sarebbe dovuto tenere a Bressanone (BZ), ha visto anche la partecipazione del prof. Paul Videsott, preside della Facoltà di Scienze della formazione della Libera Università di Bolzano, che ha sede proprio nella cittadina scelta per ospitare questo incontro. «Da sempre l’educazione all’inclusione e all’integrazione sono fondamentali in un territorio come quello altoatesino, che presenta delle caratteriche socio-culturali uniche. In questo contesto, la nostra Facolta ha saputo proporsi in un modo innovativo ed è l’unica in tutta Europa a organizzare corsi universitari in ben quattro lingue, contribuendo così a promuovere un ideale di comunità basato sul rispetto delle differenze e delle pluralità».
Per evidenziare quanto il valore sociale ed educativodi AVIS sia riconosciuto dalle istutuzioni pubbliche, nel corso del webinar è intervenuta anche la dott.ssa Maria Costanza Cipullo della Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del Ministero dell’Istruzione.
«Portare la responsabilità e il senso civico nelle scuole è un obiettivo che da sempre perseguiamo anche grazie al coinvolgimento di AVIS, partner di grande rilievo con cui abbiamo saputo costruire una proficua collaborazione che più volte è stata rinnovata attraverso la sottoscrizione di protocolli d’intesa».
In che modo, quindi, è possibile proseguire questo impegno? «Prestando molta attenzione alle grandi potenzialità offerte dalle innovazioni», spiega il prof. Piero Cattaneo, docente di metodologia della progettazione educativa e da oltre trent’anni consulente di AVIS Nazionale. «Due lockdown hanno generato scenari differenti nel nostro Paese, ma in tutto questo la scuola e il volontariato si sono ritrovati unite nel destino: non si sono fermate, non si sono potute fermare. Didattica a distanza e didattica digitale integrata sono ormai le parole d’ordine di questi mesi. Tuttavia, ora più che mai è importante avere fiducia nel futuro e riconoscere il valore profondo delle relazioni interpersonali».
Tra i progetti fermati dal Covid c’è anche la presentazione nelle scuole “Dello stesso sangue: storie di dono, d’amore e di vite che cambiano”, il libro dello scrittore Giancarlo Liviano D’Arcangelo, creatore del blog “Buon Sangue”. «L’idea era nata per proporre agli istituti un percorso di formazione e conoscenza della donazione – ha spiegato – L’obiettivo era quello di diffondere il messaggio solidale del dono attraverso le storie di 10 volontari che testimoniassero le motivazioni e le sensazioni frutto di questa scelta di importanza etica e sociale straordinaria».
Coinvolgimento. Una parola che, dal 2013, accompagna anche il progetto “Rosso Sorriso”, portato avanti da AVIS insieme al conduttore di Rai Yoyo, Oreste Castagna. Ospite del webinar, l’attore ha sottolineato come la strategia portata avanti dal suo lavoro sia proprio quella di «rendere partecipi le famiglie dei più piccoli. A noi spetta il compito di ricordare di essere stati piccoli e da qui, con AVIS, abbiamo fatto partire Rosso Sorriso. Il bambino diventa protagonista di una narrazione sull’esperienza e sul significato più profondo dell’altruismo. Raccontare storie per raccontare emozioni, ecco qual è il messaggio».
Ma coinvolgere i giovani significa anche migliorare il loro rapporto con le figure senior e poter pianificare insieme il futuro. Partendo dalle origini di AVIS, per esempio, attraverso il fumetto “Il colore della vita. Una storia di coraggio e amicizia”, di cui è coautore Riccardo Mauri dell’Avis Comunale di Roma. «Con questo volume abbiamo voluto ripercorrere le tappe più significative delle origini della nostra associazione, dando voce alle emozioni, ai sogni e alle idee pionieristiche di due figure che hanno fatto la storia di AVIS: Vittorio Formentano e Giorgio Moscatelli. A loro va il merito di aver creato un’organizzazione senza scopo di lucro che è divenuta un simbolo indiscusso e universalmente riconosciuto di generosità incondizionata».
Valori, questi ultimi, che costituiscono anche la base su cui edificare il dialogo intergenerazionale, come hanno ricordato Diego Massardi, Presidente di Avis Alto Adige, e Bruna Nardin, referente del Gruppo giovani provinciale. «Una realtà come AVIS – hanno commentato -deve saper coniugare la memoria storica e le competenze ad essa collegate con la capacità di rinnovarsi e stare al passo con i tempi. Per questo è fondamentale, oggi più che mai, porre le basi per favorire il coinvolgimento delle nuove generazioni, affinché possano mettersi in discussione e crescere assieme ad AVIS».
Proprio come hanno fatto i numerosi studenti che hanno preso parte, negli ultimi anni, ai progetti di alternanza scuola lavoro, come ha sottolineato la presidente dell’Avis Comunale Trento, Danila Bassetti. «Siamo stati la prima sede in Italia ad attivare questi percorsi formativi rivolti agli adolescenti e siamo orgogliosi del lavoro svolto finora. Abbiamo saputo motivare i partecipanti a costruire, assieme a noi, dei percorsi di cittadinanza attiva che li rendessero maggiormente consapevoli del proprio ruolo all’interno della nostra società».
Su quest’ultimo tema è, inoltre, intervenuta la direttrice del SIMT dell’ospedale di Bolzano, Cinzia Vecchiato, che ha proposto una riflessione sul momento particolarmente delicato che tutti noi stiamo vivendo. «Abbiamo permesso ai donatori di venire a donare in sicurezza dopo un periodo di iniziale difficoltà. Nei momenti più duri è emersa la volontà più profonda delle persone di continuare a compiere il proprio gesto di solidarietà e di tendere la mano verso i più bisognosi».