Assemblea generale
Il ruolo essenziale dei donatori per il sistema sanitario, si chiude l’85esima Assemblea Generale di AVIS
Sono oltre 1.300.000 i soci iscritti ad AVIS e ben 2.010.500 le donazioni di sangue ed emocomponenti da loro effettuate nel 2019. Questa la fotografia scattata dall’85esima Assemblea Generale di AVIS, tenutasi sabato 31 ottobre in videoconferenza.
Dati che, uniti a quelli dei primi nove mesi del 2020, restituiscono nel complesso un’immagine positiva: «Anche in piena emergenza sanitaria – ha sottolineato il Presidente nazionale, Gianpietro Briola – i donatori hanno offerto un contributo essenziale e insostituibile alla tenuta del sistema trasfusionale e sanitario nazionale. Nonostante una lieve flessione, AVIS si conferma la più grande associazione del dono del sangue italiana, che grazie al gesto volontario, gratuito, periodico, responsabile dei suoi soci riesce a garantire circa il 70% del fabbisogno nazionale».
Non a caso, al centro dell’attenzione di questa Assemblea sono stati posti i temi della coesione, della consapevolezza e della responsabilità di un’Associazione come AVIS, che da oltre novant’anni si fa promotrice di valori come la solidarietà e la cittadinanza attiva.
«Fin dalla nostra fondazione nel lontano 1927 – si legge nella relazione del Consiglio nazionale – abbiamo saputo cogliere e affrontare con coraggio le sfide che si sono presentate sul nostro cammino. AVIS è sempre stata in grado di dare ascolto e seguito ai bisogni della collettività con profondo senso civico. Questo è stato evidente anche e soprattutto durante tutto il 2020: la pandemia, infatti, ha richiesto una risposta immediata, pronta e risolutiva da parte della nostra Associazione, da sempre impegnata in prima linea nella difesa del diritto alla cura. Sappiamo che il ruolo di AVIS in questa emergenza non si è esaurito, ma anzi dovrà proseguire nei prossimi mesi con rinnovata determinazione. Per questo il nostro più profondo ringraziamento va ai donatori, ai volontari e al personale medico-infermieristico che in questa lotta al Coronavirus possono davvero fare la differenza».
Sul piano interno, l’attenzione è stata posta soprattutto sull’importanza del confronto permanente e sulla condivisione «che superi ogni barriera e ricerchi nel dialogo la sua risoluzione, senza travalicare i ruoli – si legge sempre nella relazione – ma mettendo a regime un’opportunità di conoscenza del territorio e di applicazione condivisa delle decisioni. Il prossimo appuntamento di revisione statutaria deve rappresentare un’imperdibile occasione per ridisegnare e immaginare un’AVIS che sappia approfondire con coraggio la propria realtà, contestualizzata nel mutato momento storico. In quest’ottica risulta essenziale lavorare per progettualità, collaborare alla ricerca e rafforzare rapporti di collaborazione sociale e culturale con altre realtà del Terzo Settore e accademiche. Per agevolare il percorso, situazione permettendo, è nostra intenzione organizzare per fine febbraio una conferenza programmatica che analizzi approfonditamente questi temi da riportare poi nelle assemblee del prossimo anno».
A questo si lega la capacità di puntare al rinnovamento coinvolgendo le nuove generazioni: «Il prossimo anno associativo sarà un anno di rinnovo delle cariche e auspichiamo e sollecitiamo che a tutti i livelli si offra l’opportunità, con consapevole responsabilità, di puntare a un rinnovo dirigenziale fatto di giovani preparati e motivati. Un rinnovamento fatto di competenza e che guardi all’indispensabile opportunità di formare nuovi dirigenti. Abbiamo tante potenzialità, offriamo loro fiducia e lasciamo spazi d’impegno».
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