"Io Valgo 3.0", il Terzo Settore e le imprese per la salute della comunità

Presentata nei giorni scorsi la campagna di sensibilizzazione che rientra nella nuova edizione del progetto di Avis Regionale Veneto, volto a promuovere la sicurezza negli ambienti di lavoro

 

Una serie di immagini di cittadini che, vestendo gli abiti da lavoro, ricordano quanto sia importante tutelare la salute propria e degli altri attraverso regole semplici e fondamentali. È lo strumento scelto da Avis Regionale Veneto e Admo Veneto che, oltre ai social, verrà proposto alle aziende e a tutti i luoghi di lavoro, anche sanitari, e si inserisce nell’ambito del progetto “Io Valgo 3.0: il terzo settore e le imprese insieme per la salute della comunità”

 

Locandina Io Valgo 3.0_1

L’iniziativa, finanziata dalla Regione, ha come obiettivo quello di promuovere la cultura del volontariato e della donazione del sangue all’interno degli ambienti di lavoro. Non a caso lo slogan scelto è Al lavoro come quando doni, fai del bene a te stesso e agli altri. Rispetta le regole, fai prevenzione, sensibilizza”. Nel corso dei mesi “Io Valgo” ha permesso di analizzare i bisogni e le segnalazioni in fatto di prevenzione nelle aziende e nei diversi posti di lavoro, in particolare per quanto riguarda il Covid-19. Per limitare i rischi di contagio, seguire le imposizioni governative e il buon senso, infatti, i datori si sono trovati di fronte ad adempimenti formali e sostanziali che hanno avuto un notevole impatto sulla vita loro e dei lavoratori, modificando abitudini, percezioni individuali e collettive in fatto di salute. Salute che è tema caro ad Avis Regionale Veneto che da anni, accanto alla donazione di sangue e plasma, sensibilizza proprio su sani e corretti stili di vita negli ambienti di lavoro attraverso questo progetto. 

 

Locandina Io Valgo 3.0_2

Partita come “Io Valgo 1.0” nel 2019 con incontri all’interno delle aziende, l’iniziativa si è rimodulata a causa della pandemia nel 2020 (Io Valgo 2.0) con interventi a distanza e sulle piattaforme digitali, optando nella terza edizione 2021/22 per altre formule, come questionari, tavoli di confronto e una campagna visiva

 

Propio per questo, lo scorso 30 aprile, Avis Regionale Veneto e Admo Veneto, insieme agli altri parner del progetto, Cisl Veneto, Confcommercio Veneto, Centro di Medicina-Villa Maria e Lions Club International (Distretto 108 Ta3), nella sede della Fondazione Lions di Padova hanno firmato un protocollo d’azione che offre indicazioni di azione preventiva e correttiva sul tema salute da potersi attuare a livello aziendale e/o territoriale. Un protocollo che unisce il terzo settore al mondo del lavoro.

 

Locandina Io Valgo 3.0_3

Un traguardo tagliato dopo varie tappe d’azione. La nuova edizione di Io Valgo 3.0 ha visto, infatti, un campione di donatori rispondere nei mesi scorsi a un questionario, dal quale sono emersi spunti che hanno alimentato tre tavoli di confronto provinciali e un tavolo di co-progettazione regionale con partecipanti di settori e ambiti diversi. Ne sono nate sei grafiche di buoni propositi, la brochure “Star bene a casa e al lavoro” realizzata sia in cartaceo che a video e quattro locandine di sensibilizzazione con protagonisti alcuni lavoratori.

 

Come ha spiegato la presidente di Avis Regionale Veneto, Vanda Pradal, «lavorare in sicurezza è importante, il volontariato è fondamentale per dare un obiettivo in più a questa “società liquida” per riportare quei valori, quali la solidarietà, l’attenzione a quanti si trovano in momenti di difficoltà e ritrovare quella serenità che ti permette di lavorare con attenzione. Il progetto Io Valgo 3.0 ha il ruolo di unione tra il mondo del lavoro e il volontariato. Una collaborazione importante per avere dei cittadini responsabili verso l’altro e attento nello svolgere il proprio ruolo di lavoratore in armonia con le imprese».

 

Locandina Io Valgo 3.0_4

«La firma del protocollo d’azione a base volontaria, – sottolinea la coordinatrice del progetto, Chiara Manfrin – che ci auguriamo possa trovare più ampia adesione, va verso la direzione di una maggiore sensibilizzazione da parte di tutti verso la salute di ciascuno e della collettività, partendo dal luogo di lavoro, in cui ognuno di noi passa la maggior parte del suo tempo».