Malattie rare, AVIS al fianco di Telethon per la Campagna di Primavera
Si chiama #ioperlei ed è dedicata alle mamme dei bambini affetti da queste patologie. Ecco come fare per sostenere la Fondazione
Anche quest’anno AVIS Nazionale affianca la Fondazione Telethon per sostenere la ricerca sulle malattie rare. In particolare con la tradizionale Campagna di Primavera #ioperlei, dedicata a tutte le mamme di quei bambini che combattono contro una di queste patologie.
Nella fattispecie, la protagonista di questo 2022 è Chiara, madre del piccolo Lorenzo di soli due anni a cui è stata diagnosticata la Distrofia Muscolare di Duchenne. Insieme al papà Federico hanno scelto di sostenere la Fondazione perché la malattia, insieme a tante altre, può provocare conseguenze serie per il proprio figlio e per tutti i bambini che ne sono affetti.
Ecco perché è possibile fare la propria parte contribuendo alla ricerca attraverso i tradizionali Cuori di biscotto di Grondona, il dolce nelle ormai famose tre versioni: pastafrolla, con gocce di cioccolato e integrali. Un piccolo, ma significativo gesto, per dare coraggio e speranza al piccolo Lorenzo e a tanti altri.
I volontari della Fondazione Telethon saranno presenti nelle piazze italiane (compatibilmente con l’andamento della curva pandemica) il 30 aprile e il 1° maggio. Ma anche AVIS può fare la sua parte. Tutte le nostre sedi presenti sul territorio nazionale, infatti, hanno ricevuto il materiale della campagna (scaricabile a questo link) da diffondere attraverso i rispettivi canali comunicativi. L’obiettivo è lo stesso, ma sempre più importante: sensibilizzare quante più persone possibili sull’importanza del sostegno alla ricerca per assicurare, a famiglie e pazienti rari, terapie e speranza di vita. Ma non solo.
Ogni sede e ogni donatore AVIS può sostenere la Fondazione Telethon scegliendo i Cuori di biscotto in maniera tanto semplice, quanto fondamentale, organizzando banchetti informativi e facendo promozione attraverso i propri contatti.
Per fare la propria parte e contribuire a sostenere la ricerca basta poco. Basta volerlo.