Bergamo Capitale Italiana del Volontariato 2022, via alle celebrazioni

Il convegno di sabato 19 febbraio è stato solo il primo di una serie di eventi in programma. Il presidente di Csv Bergamo e Avis Regionale Lombardia, Oscar Bianchi: «Il nostro territorio, simbolo di ciò che si può fare per gli altri»

 

Oltre 100mila volontari, di cui quasi 37mila donatori di sangue, per circa 4300 associazioni presenti sul territorio. Sono solo alcuni dei numeri di Bergamo che, per tutto il 2022, sarà la prima Capitale Italiana del Volontariato. La storia di una terra in cui l’essere parte attiva di una società solidale e generosa verso il prossimo è la caratteristica, a conti fatti, di un cittadino su dieci.

 

Ed è bello e significativo che questo “ruolo” sia stato assegnato proprio alla città che, forse più di ogni altra, ha rappresentato suo malgrado il simbolo della sofferenza e della lotta al Covid. Le immagini dei camion dell’esercito che trasportavano fuori dalla città le salme delle persone vittime del virus sono un qualcosa che resterà nella memoria di ciascuno di noi. Bergamo però è forte, come la sua gente, e proprio da quello spirito di generosità e solidarietà vuole ripartire per mandare un messaggio preciso a tutto il Paese: agire insieme per dare vita a iniziative che sensibilizzino e promuovano sempre più l’importanza di essere volontari.

 

Oscar BianchiOscar Bianchi

Lo sa bene Oscar Bianchi che, oltre a essere presidente di Avis Regionale Lombardiaè anche al vertice di Csv Bergamo: «Siamo molto orgogliosi di questa nomina che, in realtà, nasce dalla spinta del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del suo intervento a Padova nel febbraio 2020, anno in cui la città veneta fu Capitale Europea del Volontariato. Disse che sarebbe stato bello se, ogni anno, l’Italia avesse nominato un capoluogo a simbolo di questo straordinario movimento». L’obiettivo, come sottolinea Bianchi, «non vuole essere quello di far guardare Bergamo da fuori, ma fare in modo che l’intero Paese dia vita insieme alla città a iniziative concrete in termini di volontariato».

 

Il primo evento ufficiale è per sabato 19 febbraio alle ore 10:00, quando la sala Oggioni del Centro Congressi Giovanni XXIII ospiterà il convegno “Il volontariato che cambia la sanità. Il tempo della relazione è tempo di cura”. L’incontro, che sarà trasmesso anche in diretta streaming sulla pagina Facebook “Capitale Italiana del Volontariato | Bergamo 2022” e sui canali social di CSV BergamoCSVnet e Vita Non Profit, è organizzato da CSV e Comune di Bergamo insieme a Provincia di Bergamo, Fondazione della Comunità Bergamasca, Università degli Studi di Bergamo, Diocesi di Bergamo e CSVnet Lombardia con il patrocinio di CSVnet e ANCI e il patronato di Regione Lombardia. Per partecipare è necessario iscriversi compilando il form a questo link.

 

Bergamo Capitale Italiana del Volontariato 2022Il logo celebrativo

Ma il calendario di appuntamenti prosegue. Come anticipa Bianchi, infatti, «vorremmo organizzare un altro convegno sul tema della donazione di sangue in collaborazione con le Avis Comunale e Provinciale di Bergamo, Regionale Lombardia e Nazionale. Poi, durante la prima settimana di ottobre, abbiamo previsto una due giorni dedicata ai giovani in cui ciascuno rifletterà ed esporrà le proprie idee su come dovrebbe essere il mondo del volontariato. Infine, il 5 dicembre, verranno accese le luci su Bergamo-Brescia capitali italiane della cultura 2023: una sorta di passaggio di consegne seguendo il filo logico della convinzione che il volontariato sia esso stesso cultura».

 

Che bilancio è possibile fare, oggi, sul ruolo del volontariato nel tessuto sociale provinciale e, soprattutto, regionale? «I numeri parlano di un legame strettissimo tra la popolazione locale e le attività a favore del prossimo. Il sistema del volontariato bergamasco e regionale sta cambiando, in particolare sotto l’aspetto organizzativo. Il Covid ci ha portato a dover rinnovare le cariche dirigenziali per gli effetti drammatici generati dal virus. Come Avis – conclude Bianchi – l’impegno profuso in questi mesi è stato straordinario: siamo riusciti a superare le unità di globuli rossi raccolte sia nel 2020 che nel 2019, con un’eccedenza di circa 30mila sacche al termine dello scorso anno. Tutto senza perdere di vista la formazione dei giovani e l’empowerment femminile, due linee guida imprescindibili dell’attività associativa. Investire in competenza e cultura è la strada più efficace per contribuire a tramandare nella società i principi cardine del sapersi donare agli altri».