Volontariato “bene immateriale” dell’umanità, via alla campagna

Si chiama “Youmanity” ed è l’iniziativa presentata a Padova nei giorni scorsi per far riconoscere dall’UNESCO il valore dell’impegno e della solidarietà sociale

 

Lo avevamo annunciato nel corso dell’estate, ma adesso c’è la conferma. Nei giorni scorsi a Padova è stata lanciata ufficialmente la campagna internazionale per far riconoscere dall’UNESCO il volontariato come “bene immateriale” dell’umanità.

 

youmanityIl brand della campagna

L’iniziativa, chiamata “Youmanity”, è curata da Paolo Iabichino, scrittore pubblicitario e direttore creativo, nonché fondatore, dell’Osservatorio Civic Brands che, insieme a Ipsos Italia, punta a indagare e raccontare l’impegno sociale di aziende e brand in Italia. Nei mesi scorsi avevamo anticipato l’idea partita dalla rivista Vita, in collaborazione con il Comitato Padova Capitale Europea del Volontariato. Un vero e proprio appello lanciato in un anno significativo per questo settore, visto che l’11 agosto si sono anche celebrati i trent’anni dall’approvazione della legge n°266 che, per la prima volta in Italia, nel 1991 riconosceva “il valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo”.

 

Il progetto si basa sulle storie delle persone che racconteranno la loro esperienza con il volontariato: saranno loro i protagonisti di quella che sarà una vera e propria piattaforma digitale. Come ha spiegato Iabichino nel corso della cerimonia di presentazione, «Youmanity è un neologismo, un termine in cui si incontrano l’azione individuale e il bene comune. L’obiettivo è quello di diffondere l’importanza di veder riconosciuto dall’UNESCO un ambito tanto prezioso e strategico quanto quello del volontariato». 

 

E qui entrano in gioco le testimonianze, appunto, dei volontari che, attraverso il racconto del proprio impegno e di quanto questo sia prezioso per gli altri, possano essere di ispirazione agli altri.

 

Nel corso della presentazione, il presidente di Padova Capitale Europea del Volontariato e del Comitato Promotore per il riconoscimento dall’UNESCO, Emanuele Alecci, ha voluto rivolgere un appello al Governo insieme al presidente onorario di Vita, Riccardo Bonacina: «È giunto il momento che il volontariato non venga vissuto solo come la buona riserva della Repubblica quando lo stato non è in grado di portare a termine i suoi compiti. Per questo chiediamo che il Governo dichiari il 2022 come “l’anno del volontariato”. Lo chiediamo perché è importante riavviare quel cammino di sensibilizzazione e consapevolezza della società italiana rispetto a un tema così nevralgico legato alla convivenza sociale».

 

Qui di seguito l’intervento del vice presidente della Corte Costituzionale, il prof. Giuliano Amato, nel corso dell’evento di Padova.