L’importanza del dono in un libro, nel ricordo di Laura

Un racconto attraverso i post Facebook della giovane sconfitta da un neuroblastoma e la sua riconoscenza verso i donatori. Il 22 settembre si è tenuta a Roma la presentazione di “ConVivere”

 

«La vita, nonostante tutte le avversità che ci presenta, rimane una cosa meravigliosa». E a rimanere impressa nelle menti di chi le è stata accanto o, anche a distanza, ha avuto la possibilità di leggere la sua testimonianza, è sicuramente Laura.

 

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Laura

insieme a Paolo Ghezzi

Parliamo della giovane di Massa scomparsa nel 2015, a nemmeno 17 anni, a causa di un neuroblastoma. Un’esperienza, un cammino che attraverso la pagina Facebook “ConVivere”, ha voluto condividere con gli altri. Una testimonianza fatta di sorrisi, di ottimismo, di riconoscenza estrema verso i donatori che le permettevano di contare sulle trasfusioni, di consigli per tanti genitori che, con i propri figli, stavano affrontando il suo stesso percorso, ma anche racconti di sofferenza e di difficoltà. Da questa storia è nato un libro che ha ripreso lo stesso nome della pagina gestita dalla ragazza. Con l’aggiunta di una frase, di una sua frase: «Finché esiste un donatore esiste anche un’opportunità di vivere».

 

Un legame speciale quello che ha unito Laura a Paolo Ghezzipresidente dell’Avis Comunale di Pisa e componente del nuovo Esecutivo Nazionale, che ha portato avanti la realizzazione del volume anche dopo la prematura scomparsa della ragazza: «È una storia che nasce dai rapporti del dono e che si sviluppa attraverso percorsi di vicinanza, in questo caso con adolescenti che hanno bisogno di cure, e che vuole ribadire ancora una volta quanto straordinaria e determinante sia la donazione di sangue». La diagnosi della malattia giunge in tenera età e la vita di Laura inizia, inevitabilmente, a essere diversa rispetto ai suoi coetanei: prima le trasfusioni poi il trapianto, ma anche la forza e il sorriso che fin da subito la contraddistinguono: «La conoscenza è nata perché Avis da sempre collabora con altre associazioni del territorio – racconta Ghezzi – come ad esempio AGBALT, una realtà che assiste le famiglie dei bambini con leucemie e tumori. Quando i piccoli pazienti non sono in fase acuta vengono ospitati in una struttura ad hoc messa a disposizione e lì abbiamo incontrato Laura».

 

convivere_3Laura insieme alla sorella Andrea che le aveva donato il midollo osseo

Sulla pagina Facebook, oggi ancora attiva, la ragazza ogni giorno forniva aggiornamenti su come stesse procedendo il suo percorso, senza mai dimenticarsi di ringraziare i donatori: «Fu proprio lei a proporre di realizzare un libro partendo dai suoi post – ricorda il presidente – Il racconto si sviluppa in alcune parti come un dialogo tra noi due, poi per aree tematiche sempre seguendo l’ordine presente sui social».

 

Il testo, dopo la scomparsa di Laura, non ha mai smesso di essere presentato e un nuovo appuntamento si è tenuto mercoledì 22 settembre alle ore 17:45 (è possibile assistere all’evento in diretta streaming attraverso questo link), all’Auditorium “Di Cicco”, nella sede del Dipartimento della Protezione Civile in via Vitorchiano, 4 a Roma: «Riteniamo che sia un modo tanto semplice, quanto potente per parlare soprattutto ai giovani – conclude Ghezzi – e vorremmo infatti riuscire a portarlo nelle scuole. Da tante città ci chiamano per raccontare come è nato questo lavoro e per conoscere la storia di Laura. Ecco perché speriamo che possa rappresentare una testimonianza preziosa sull’importanza della donazione di sangue. Perché, come diceva lei, “finché esiste un donatore esiste anche un’opportunità di vivere”».

 

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