“Io per lei”, AVIS Nazionale al fianco di Telethon per la campagna di Primavera

Si rinnova la collaborazione con la Fondazione che quest’anno dedica l’iniziativa alle “mamme rare”. Un modo per celebrare la Festa della mamma e sostenere la ricerca

 

Mamme che non si arrendono, che proteggono, resistono e combattono. Mamme che fanno di tutto pur di non far mancare nulla ai loro figli e aiutarli a realizzare i propri sogni. Anche se sono colpiti da una malattia rara. È questo l’obiettivo della nuova campagna di Primavera lanciata dalla Fondazione Telethon e a cui anche quest’anno, come da tradizione, partecipa AVIS Nazionale.

 

Come già avvenuto nel 2020, gli effetti della pandemia potrebbero mettere di nuovo a rischio la presenza dei volontari nelle piazze italiane il 1° e 2 maggio prossimi, ciò non significa che non si possa offrire il proprio contributo attraverso la distribuzione fra parenti, amici e persone a noi vicine. E’ possibile anche organizzarsi a seconda delle proprie possibilità in momenti anche differenti dalle date di Campagna.  Ecco perché il sostegno di tutti è ancora più importante. Nei giorni scorsi alle Avis Regionali, Provinciali e Comunali è stato inviato il materiale informativo per aderire alla campagna e manifestare il sostegno di tutta la nostra associazione che, da anni, affianca la Fondazione per la ricerca contro le malattie rare del sangue.

 

Fare la propria parte è semplicissimo, basta scegliere i “Cuori di biscotto di Grondona” in una delle tre varianti: al cioccolato, con gocce di cioccolato e con arance di Sicilia. L’obiettivo è quello di raccogliere fondi per continuare il percorso di ricerca che, ormai da oltre trent’anni, va avanti e permette a tanti pazienti, piccoli e adulti, di usufruire di terapie salvavita e di guardare con fiducia al futuro nonostante la delicatezza delle patologie con cui hanno a che fare.

 

Come ha sottolineato il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, «quello con la Fondazione Telethon è un legame che ormai ci stringe da tempo. Sostenere la ricerca è un dovere morale che deve coinvolgerci tutti, perché se oggi tanti pazienti rari hanno la possibilità di curarsi e di guardare al futuro con fiducia, è proprio grazie ai progressi che sono stati compiuti in questo ambito. La pandemia sta continuando a creare difficoltà alla nostra vita di tutti i giorni, ma non può fermare la solidarietà e l’impegno di tanti ricercatori. La salute è un diritto irrinunciabile per chiunque, non ce ne dobbiamo mai dimenticare».

 

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