Una maratona di donazioni per El Salvador, il sostegno di AVIS Nazionale all’ASDAS

Un filo rosso lungo 9.903 chilometri. Tanta è la distanza che separa l’Italia da El Salvador, il Paese centroamericano dove, nei giorni scorsi, si è conclusa una vera e propria “maratona” solidale.

 

Come in altri territori, anche qui la pandemia ha provocato un impatto considerevole sulle normali attività sanitarie, comprese quelle trasfusionali. Un impatto che ha portato l’ASDAS (l’Associazione salvadoregna dei donatori di sangue) a chiedere un sostegno da parte di AVIS Nazionale. A causa dei timori che tante persone hanno avuto nel presentarsi in ospedale in un periodo così delicato, infatti, i volontari salvadoregni hanno allestito una vera e propria unità di raccolta “da campo” all’interno del parco Cuscatlan, nella capitale: l’obiettivo era quello di consentire al maggior numero di persone possibili di poter donare il sangue in sicurezza e tranquillità, senza rinunciare all’idea di fare qualcosa per gli altri per paura di contrarre il virus recandosi in ospedale.

 

Grazie ai mille euro donati dalla nostra associazione, ASDAS ha potuto realizzare una serie di materiali promozionali e informativi che servissero a sensibilizzare la popolazione locale sull’importanza della donazione del sangue. Nata nel 2016, ASDAS ha fin da subito avviato una serie di collaborazioni con AVIS Nazionale: l’ultima risale allo scorso anno quando, dal 20 al 22 marzo, una nostra delegazione ha partecipato a un corso di formazione promosso dall’IILA (l’Istituto italo-latino americano) e rivolto al personale del ministero della Salute locale e del SIBASI (il Sistema basico di salute integrale) e ad alcuni rappresentanti dell’ASDAS stessa. Un progetto che, grazie al contributo del nostro ministero degli Esteri, puntava a migliorare la sicurezza e la qualità trasfusionale in Bolivia, El Salvador e Guatemala.

 

Come ha dichiarato la presidente dell’ASDAS, Walesska Figueroa, «grazie al sostegno di AVIS Nazionale siamo riusciti a effettuare una campagna di comunicazione che ci ha permesso di diffondere l’importanza della donazione del sangue. Abbiamo raccolto 100 sacche e, nonostante la nuova ondata del Covid in corso, per noi si è trattato di un grande risultato perché era la prima attività che tornavamo a fare dopo tanti mesi. Sensibilizzare le persone è sempre molto prezioso, soprattutto in periodi così delicati come questo che stiamo vivendo. Ecco perché abbiamo voluto organizzare questa maratona solidale e siamo felicissimi di esserci riusciti grazie al vostro straordinario supporto».

 

Soddisfatta dell’iniziativa anche la componente dell’Esecutivo nazionale di AVIS con delega alle politiche europee e ai progetti internazionali, Alice Simonetti: «Per noi è stato doveroso partecipare a questa lodevole iniziativa – spiega – La pandemia ha colpito indistintamente ogni territorio del pianeta e, ovviamente, in zone già in difficoltà in condizioni normali, l’impatto è stato ancora maggiore. Nonostante questo, i volontari dell’ASDAS non si sono fatti abbattere dai problemi, ma hanno reagito con spirito di generosità e cittadinanza attiva: quello che caratterizza ogni donatore di sangue. Tra di noi c’è un rapporto di collaborazione e solidarietà che incarna perfettamente lo spirito con cui, quotidianamente, anche la nostra associazione si dimostra attenta alle necessità di tutti. Il più bel regalo di Natale che potessimo farci».